Teologia ed etica cristiane - Aristide
Aristide Marciano del secondo secolo è il più antico apologeta di cui si possegga l'opera nella sua interezza. A lui accenna Eusebio e Girolamo. Di seguito alcuni capitoli della sua opera "Apologia" in cui sono descritti alcuni aspetti della vita cristiana. La versione completa in inglese è disponibile QUA.
'I cristiani traggono la loro origine dal Signor Gesù Cristo; questo è riconosciuto il Figlio di Dio altissimo nello Spirito Santo, disceso dal cielo per la salvezza degli uomini; e da una vergine santa generato senza fecondazione e senza corruzione assunse la carne e apparve agli uomini per richiamarli dall'errore del politeismo; e dopo aver portato a compimento la sua mirabile economia nella morte di croce ebbe la sua esperienza con deliberata volontà secondo una grande economia [conformemente ad un mirabile piano salvifico]; dopo tre giorni risuscitò e salì al cielo; la gloria della sua venuta è possibile per te conoscerla se legge per caso da quel [testo] che dagli altri è chiamato Santa Scrittura evangelica.
Egli ebbe dodici discepoli, i quali dopo che Egli salì al cielo andarono nelle regioni del mondo e insegnarono la Sua grandezza, come [fece] uno di loro [che] percorse le nostre regioni annunciando la dottrina di verità; per cui quelli che da allora ad oggi continuano a porsi al servizio del loro annuncio di giustizia sono chiamati cristiani. E questi [sono] coloro che sopra tutti i popoli della terra hanno trovato la verità; riconoscono infatti il Dio creatore ed artefice di tutte le cose nel Figlio unigenito e nello Spirito Santo e non onorano altro Dio all'infuori di questo. Hanno scolpito nel cuore le leggi dello stesso Signore Gesù Cristo e le custodiscono sperando nella risurrezione dei morti e nella vita del tempo futuro. Non commettono adulterio, non si prostituiscono, non pronunciano falsa testimonianza, non desiderano i beni altrui, onorano il padre e la madre e amano il loro prossimo, giudicano con giustizia. Quello che non vogliono accada a se stessi non lo fanno ad un altro, esortano coloro che si comportano ingiustamente e li rendono loro amici, cercano di beneficare i nemici, sono miti e amabili [...] da ogni unione illegale e da ogni depravazione si astengono; non disprezzano la vedova; non affliggono l'orfano; colui che possiede provvede a colui che non ha senza suscitare invidia; se vedono uno straniero, lo conducono in casa e gioiscono con lui come un vero fratello; non si chiamano fratelli secondo la carne, ma secondo lo spirito [...]. Sono pronti a dare la loro vita per Cristo; custodiscono infatti con fermezza i suoi precetti, vivendo in santità e giustizia, come il Signore Dio insegnò loro, rendendo grazie a Lui in ogni ora, per ogni cibo, bevanda e per tutti gli altri beni [...]. Veramente dunque questa è la via della verità la quale condurrà coloro che la percorrono al regno eterno promesso da Cristo nella vita futura. E affinché tu sappia, o imperatore, che non dico queste cose di mia iniziativa, dopo aver guardato le Scritture dei cristiani, ti accorgerai che niente dico fuori della verità.
Bene, dunque si comprende che a tuo figlio giustamente è stato insegnato di adorare il Dio vivente e salvarsi nel secolo che sta per venire. Grandi e mirabili sono le cose dette e compiute dai cristiani; non fanno i discorsi degli uomini, ma quelli di Dio. Gli altri popoli s'ingannano e traggono in inganno gli altri; camminando infatti nelle tenebre si scontrano come ubriachi.
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