Il mondo messo sottosopra

Il mondo messo sottosopra

Di H.M Curry (1884)

«Quelli che hanno messo sottosopra il mondo sono venuti anche qua» . Atti 17,6

Queste parole furono dette contro Paolo e Sila dopo che ebbero predicato tre sabati nella sinagoga di Tessalonica. La predicazione di Paolo fu eccessivamente fastidiosa. Atti 16:20.

La dottrina di Cristo, quando proclamata dai suoi ministri scelti, è sempre offensiva per il mondo e le sue diverse sette di adoratori carnali. Essa mette l'Arminianesimo sottosopra. Finché la predicazione di un uomo lascia il mondo al suo posto, sappiamo che non ha predicato il vangelo di Cristo. Un vangelo senza pietra d'inciampo è un vangelo senza Cristo.

Coloro la cui predicazione non mette il mondo sottosopra, non sono mai stati messi sottosopra; e quelli che non sono stati messi sottosopra, non sono mai stati chiamati dalla grazia; perché una chiamata per grazia, rivolta  sempre un uomo sottosopra. Su Paolo ha avuto questo effetto.

La religione di Gesù Cristo è contraria alla natura. Cristo fu messo a morte su una croce. L'Arminianesimo insegna che Dio è il Padre di tutta l'umanità, e come tale si occupa di tutti gli uomini come suoi figli. Essi si sono persino trovati faccia a faccia con il Signore Gesù con questa deleteria dottrina, dicendo: «Noi non siamo nati da fornicazione; noi abbiamo un solo Padre: Dio» Giov. 8,41. Ma il Salvatore zittì la loro presuntuosa bestemmia con un tagliente rimprovero: «Se Dio fosse vostro Padre, mi amereste.. Voi siete dal diavolo, che è vostro padre, e volete fare i desideri del padre vostro»  Giov 8,42-44

Questa stessa generazione di Satana si trova oggi nel mondo, sotto un manto di religione carnale, negando che sono nati dalla fornicazione e rivendicando un padre, addirittura Dio. E niente è più tormentoso per loro che venga precisata la loro vera parentela, come fece il Salvatore. Questi stessi maestri del mondo proclamano un Salvatore che ha lasciato le corti splendenti della gloria di suo Padre, ed è venuto a questo basso livello di peccato e dolore, ha sofferto ed è morto nell'ignominiosa morte della croce, per fare la volontà degli uomini; perché loro affermano che Lui li salverà se lo vorranno. Ma la parola dell'eterna verità li capovolge e getta indietro nel pozzo senza fondo delle menzogne umane, e Lui dichiara che è disceso dal cielo, non per fare la sua volontà, ma la volontà di Colui che l'ha mandato Giov 6,38. Il nostro Salvatore non era un Arminiano; perché non è venuto per fare la Sua volontà. Gli Arminiani non sono nemmeno suoi fratelli. Perché in tutte le cose era necessario che Lui fosse fatto come i suoi fratelli.

Questi profeti di menzogne insegnano che Cristo, come offerta per il peccato, è fatto per l'uomo, e l'uomo è mosso e persuaso dallo Spirito e dalla sposa ad accettarlo. Essi si definiscono la sposa ed esortano i loro ascoltatori a non resistere allo Spirito, per timore che possa prendere il suo volo eterno. Ma il verbo ispirato li capovolge e scopre Satana sotto di esso, il padre delle menzogne, e ci fa sapere che Gesù attraverso lo Spirito eterno si è offerto senza macchia a Dio, e con quest'unica offerta ha reso perfetti per sempre quelli che sono santificati. Le offerte per il peccato sono fatte a Dio, e solo a Dio. Cristo come offerta per il peccato non è fatto per noi.

Insegnano anche che Cristo è portato in ciò che chiamano "offerta generale del Vangelo", e che dobbiamo credere in lui per essere salvati, e che noi crediamo secondo il nostro libero arbitrio. Ma la Scrittura ispirata, la fatale pietra angolare per la religione del mondo, risponde a questa dottrina di infedeltà e la capovolge; dichiarando che noi «crediamo secondo l'efficacia della forza della sua potenza, che egli ha messo in atto in Cristo, risuscitandolo dai morti» Efes. 1,19-20

Quando gli uomini vennero a Cristo volendo operare le opere di Dio, Lui disse loro: «Questa è l'opera di Dio: che crediate in colui che egli ha mandato» Giov. 6,28-29. Dicono, noi crediamo secondo il nostro libero arbitrio. Cristo dice: Noi crediamo secondo il lavoro dell'onnipotente potenza di Dio. Dicono, è opera dell'uomo credere. Cristo dice, è l'opera di Dio. Quale è giusto? Questi stessi "costruttori di opere" insegnano che tutti gli uomini possono venire a Cristo; ma il Salvatore dice: «Nessuno può venire da me, se non lo attira il Padre che mi ha mandato» Giov. 6,44 Qui danno al Salvatore del bugiardo, eppure pretendono di amarlo e obbedirgli. 

Insegnano inoltre che è volontà di Dio che tutti gli uomini vengano a Cristo e siano salvati, e che sia lo scopo e il piacere di Dio salvarli se vogliono purché vengano; "se solo cadranno con le offerte della misericordia e saranno salvati sui termini facili ed equi del Vangelo, prima che sia definitamente e per sempre troppo tardi". Ma il Salvatore capovolge questo e rivela il loro rifugio di menzogna, e ci dice che tutto ciò che il Padre gli dà verrà a lui. Mai può restare fuori qualcuno che Dio ha dato a Cristo. Dio lo farà venire. Cristo disse: «Ma voi non volete venire a me»  e, «Nessuno può venire a me». Gli uomini non vogliono, non possono venire. Non vogliono e non possono è una doppia negazione che nient'altro che il dito di Dio può sciogliere. Agli uomini queste cose sono impossibili; ma a Dio tutte le cose sono possibili.

Questi stessi "costruttori di vie" insegnano una via larga e facile che tutti gli uomini possono trovare, perché pretendono osservarla chiaramente; e che tutti gli uomini possono entrarvi. Vorrebbero dimostrare che il nostro Salvatore ha mentito quando ha detto: «stretta è invece la porta e angusta la via che conduce alla vita! E pochi sono coloro che la trovano». Non discuto sulla loro affermazione della "via larga", ma nego solo che conduca alla vita. Perché «larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione, e molti sono coloro che entrano per essa». Questi stessi "viaggiatori" di mare e terra devono avere una religione universale. La loro preghiera è che il mondo possa essere convertito a Cristo. Loro sono del mondo e pregano per il mondo. Ma il Salvatore non era del mondo e dichiarò che non prega per il mondo Giov. 17,9.

Le loro preghiere non sono sul modello di quelle di Cristo, ma secondo "vane ripetizioni dei pagani", che Cristo comanda ai suoi discepoli di non usare. Da quando tempo le loro comuni richieste sono salite perché "ogni casa diventi una casa di preghiera, e ogni cuore un tempio adatto per la presenza dello Spirito Santo?". Questa preghiera è mai stata esaudita? Se fosse, potrebbero le Scritture essere adempiute? Il fatto che non sia esaudita è la prova che non è mai stato promesso, e la domanda è risultata essere sbagliata. 

Di nuovo, questi dotti rabbini della teologia moderna insegnano che "gli uomini non sono le pecore di Cristo perché non credono". Ma Gesù, il grande Pastore delle pecore, a cui appartengono le pecore stesse, capovolge questo, ed espone la loro dotta ignoranza del vero Dio e della sua grazia, e dice: Ma voi non credete, perché non siete delle mie pecore, come vi ho detto.  «Le mie pecore ascoltano la mia voce, io le conosco ed esse mi seguono» Giov. 10,26-27. Gli uomini credono perché sono le pecore di Cristo; non per diventare pecore. Allo stesso modo in quella che chiamano "annuncio di vita e salvezza", insegnano che tutti quelli che credono sono ordinati a vita eterna. Ma l'eterna Scrittura distrugge questo rifugio di menzogna e rivela la gloriosa verità della grazia predestinata di Dio, e dice: «e tutti coloro che erano preordinati alla vita eterna credettero» Atti 13,48.

Se desideri arrivare alla verità, capovolgi sempre l'Arminianesimo.

Nuovamente, questi idolatri che adorano la volontà affermano che con il loro insegnamento, accompagnato dall'influenza persuasiva dello Spirito, gli uomini sono portati alla conoscenza della verità, e quindi possono essere salvati impossessandosi dell'offerta di misericordia. Ma le Scritture capovolgono questo insegnamento e ci dicono che Dio avrà degli uomini da salvare che giungeranno alla conoscenza della verità. I Tim.2: 4. Le Scritture insegnano, prima, salvato, e poi la conoscenza della verità. Gli uomini insegnano, prima, una conoscenza della verità e poi una probabile salvezza.

Hanno Scuole Domenicali, la Tract Societies, sistemi monetari e un centinaio di altre invenzioni non autorizzate dalla parola di Dio, per proseguire questo lavoro di insegnamento di ciò che chiamano la religione di Gesù Cristo. Ma le Scritture lo mettono sottosopra, e mostrano che sono comandamenti e tradizioni degli uomini «E non istruiranno più ciascuno il proprio concittadino e ciascuno il proprio fratello, dicendo: Conosci il Signore! Perché tutti mi conosceranno, dal minore al maggiore di loro» Ebr 8,11. «È scritto nei profeti: E saranno tutti ammaestrati da Dio. Ogni uomo che ha udito il Padre ed ha imparato da lui, viene a me» Giov. 6,45. Questo è l'insegnamento che porta gli uomini a Cristo. Porta tutto ciò che viene insegnato. Cristo dice, «Ogni uomo che ha udito il Padre ed ha imparato da lui, viene a me» . Non c'è fallimento qui. Quando un povero peccatore viene istruito dal Signore; quando Cristo, la vera luce, si rivela in lui, nega se stesso e impara a non toccare, a non gustare, a maneggiare, i comandamenti e le tradizioni degli uomini, perché con lui tutti periscono con l'uso.

Di nuovo, questi "Dottori della Divinità" insegnano che tutti gli uomini sono chiamati dal vangelo e dallo Spirito e possono essere salvati se solo si arrendono all'influenza dello Spirito, e obbediscono a ciò che chiamano il vangelo e osservano i comandamenti. Ma il nostro Salvatore blocca di nuovo la loro bocca; poiché dichiara che il mondo non può ricevere lo Spirito, che manda per confortare i suoi figli. Giov. 14,17. L'apostolo dice: «Che ci ha salvati e ci ha chiamati» 2 Tim 1,9. Quindi siamo salvati prima di essere chiamati. Altrimenti, perché la parola dice così? «Ai chiamati, Santificati in Dio Padre, e conservati (salvati) in Cristo Gesù» Giuda 1. Ma la salvezza che questi uomini predicano è dopo la chiamata. Quindi è chiaro che la loro chiamata e salvezza non sono la chiamata e salvezza del nostro Dio. La loro chiamata non solo è prima della loro salvezza, ma è immensamente più ampia; perché dicono che tutti gli uomini sono chiamati, ma pochi salvati.

Ma la chiamata del nostro Dio non è così. La promessa è per tutti quelli che sono chiamati. «Poiché la promessa è per voi e per i vostri figli e per tutti coloro che sono lontani, per quanti il Signore Dio nostro ne chiamerà» . Questa promessa è "per quanti", non tutti. Ancora «Riguardate infatti la vostra vocazione, fratelli, poiché non ci sono tra di voi molti savi secondo la carne, non molti potenti, non molti nobili» I Cor.1:26. Qualcuno è escluso da questa chiamata. Ma perché discutiamo? Non ha detto l'apostolo «Poiché quelli che egli ha preconosciuti, li ha anche predestinati». «E quelli che ha predestinati, li ha pure chiamati; quelli che ha chiamati» Rom.8:29,30. Qui vediamo che la chiamata del nostro Dio è limitata dalla sua predestinazione, associata alla sua eterna preconoscenza.

In tal modo vediamo che la loro dottrina di infedeltà è messa sottosopra dalle stesse parole di Dio, e la sua fondazione scoperta come essere l'ingegnosità e l'astuzia umana, essendo la speculazione la principale testata d'angolo. Questi stessi insegnanti atei predicano che Dio inizia l'opera in tutti gli uomini, ma la porta avanti in pochi, e che migliaia che sono risvegliati e mossi dallo Spirito, muoiono nei loro peccati e sprofondano nel tormento di un inferno che brucia sempre. Questa è una grazia estremamente povera, e uno Spirito fallimentare e deluso; ma siamo certi che non è né la grazia né lo Spirito del nostro Dio; perché noi siamo assicurati nella sua parola che la sua grazia «regni per la giustizia a vita eterna per mezzo di Gesù Cristo, nostro Signore» Rom.5:21. Regna attraverso la giustizia; non fallisce attraverso la debolezza.  E quando il nostro Dio inizia una buona opera in una creatura, la «porterà a compimento fino al giorno di Cristo Gesù» . Filip. 1,6 . E ciò che fa il nostro Dio rimarrà per sempre; nulla può essergli aggiunto, nulla può essergli tolto Eccl.3:14. Così, attraverso le Scritture ispirate, ogni parte delle dottrine degli uomini viene capovolta e le loro falsità vengono messe in luce.

Questi stessi maestri costruttori degli alti luoghi di Molech predicano una fede che è il frutto della creatura, e l'uomo deve esercitarla. Ma Paolo predicò una fede in cui Dio è l'autore e il compitore; una fede che esercita la creatura; che funziona per amore e purifica il cuore; una fede che è il dono di Dio; una fede che mosse Noè per preparare un'arca; una fede che buttò giù le mura di Gerico; una fede che trasportò via Enoch; una fede che ha soggiogato regni, ha chiuso le fauci dei leoni, ha spento la violenza del fuoco, ha operato la giustizia e ha vinto il mondo. Questa non è una fede che è il frutto della creatura ed è esercitata dall'uomo; ma è quella fede con cui comprendiamo che il mondo è stato formato per mezzo della parola di Dio; la fede del Figlio di Dio.

Questi malvagi ed imbroglioni andranno di male in peggio, seducendo ed essendo sedotti II Tim.3:13, e predicano la nascita in uno spirito che può essere prodotto o impedito dall'uomo; una nascita senza generazione, senza travaglio, che produce qualcosa che può essere annientato, o cessare di esistere, per mezzo della disobbedienza della creatura e riguadagnare la condizione occupata prima della nascita. Chiamano questo "essere nato da Dio". Ora, questo non è solo contraddetto dalla parola di verità, ma non contiene una sillaba di buon senso e ragione.

Esistono delle leggi di nascita e senza di esse una nascita è impossibile. Primo, l'esistenza della vita ovvero del seme nel genitore; secondo, la generazione; e terzo, il travaglio, che porta alla luce e alla manifestazione l'essere, la cui vita ha avuto la sua esistenza nel genitore. E questo essere non può mai più tornare di nuovo in quello stato precedente. Le Scritture ci informano che siamo nati da Dio. Come è possibile questo, tranne che la nostra vita era in Dio e della stessa natura di Dio? Prima di questa nascita dallo Spirito, deve esserci una generazione; e Giacomo ci informa che Dio di sua volontà ci ha generati. Giacomo 1,18. E se generati dallo Spirito, siamo anche inevitabilmente destinati a nascere. Perchè Dio dice, «Porterei forse al momento della nascita senza far partorire?» Isaia 66,9

Questi stessi seguaci di Kore predicano che nell'infanzia siamo tutti figli di Dio; ma quando tagliamo il traguardo della responsabilità, se facciamo del bene, Dio ci amerà ancora; e se disobbediamo, ci odierà e cesseremo di essere suoi figli e diventeremo figli del malvagio. Questo traguardo della responsabilità, del quale predicano così tanto, non potrò mai capirlo, poiché non c'è nulla di simile nella Scrittura della divina verità.

Ma la parola di Dio mette questo sottosopra e manifesta ignoranza, superstizione e immaginazione umana come suo fondamento. Queste parole di verità eterna risolvono per sempre la questione per tutti gli amanti della verità. «Poiché, prima che fossero nati e che avessero fatto alcun che di bene o di male, affinché rimanesse fermo il proponimento dell'elezione di Dio, che dipende non dalle opere ma dalla volontà di colui che chiama, le fu detto: Il maggiore servirà al minore; secondo che è scritto: Ho amato Giacobbe, ma ho odiato Esaù»  Rom 9:11-13. Se questa Scrittura fosse letta nei loro termini: i figli essendo entrambi nati e avendo superato il traguardo della responsabilità, uno ha fatto il bene e un altro male, la salvezza secondo le opere potrebbe stare in piedi, sarebbe stato detto loro, amo Giacobbe, ma odio Esaù; in tal caso le Scritture non dovrebbero essere rielaborate per soddisfare le esigenze dell'epoca attuale; né il clero Arminiano avrebbe dovuto evitare la parola, come loro fanno.

Ma il nostro Dio non deve aspettare la nascita della creatura, per stabilire la sua scelta; ma il suo sovrano, elettivo amore, stabilisce lo scopo prima della sua nascita, prima che faccia il bene o il male, ancor prima che sia in grado di fare il bene o il male. L'eterna scelta del nostro Dio fu fatta non solo prima della nascita degli oggetti in essa abbracciati, ma fu fatta in Cristo prima della fondazione del mondo, e suggellata dal suo immutabile decreto di predestinazione; e il solido fondamento di questo è sicuro, avendo questo sigillo: "Il Signore conosce quelli che sono suoi".

Amati parenti in Cristo, è in molta debolezza che ho cercato di riscontrare alcuni dei punti più importanti in cui la dottrina del nostro Salvatore capovolge il mondo. Se tutti i punti di differenza venissero rilevati e confrontati, suppongo che il mondo stesso non potrebbe contenere i libri che dovrebbero essere scritti. Sono giovane e ignorante, ma spero che la grazia che porta la salvezza mi sia apparsa, e attraverso la redenzione che è in Cristo Gesù mio Salvatore, spero di essere accettato nell'Amato, con tutta la famiglia redenta.

Cordiali saluti, H.M. Curry.

Newfoundland, Ky., 15 gennaio 1884










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