Il Peccato di Sottoscrivere Dichiarazioni Ecumeniche
John W. Robbins
Oggi abbiamo ricevuto via e-mail un invito dall'Acton
Institute di Grand Rapids, Michigan, per firmare la "Dichiarazione di
Cornwall sulla tutela dell'ambiente". Questa Dichiarazione è l'ultima di
una lunga serie di manifesti religiosi ecumenici pubblicati nel XX
secolo. Un tempo solo chi si considerava liberale emetteva dichiarazioni
ecumeniche, ma ora anche chi si definisce teologo conservatore - come i
firmatari di Evangelici e Cattolici Insieme - emette dichiarazioni ecumeniche
[1]. Il responsabile della posta elettronica dell'Acton Institute,
un'organizzazione cattolica romana [2] situata nel cuore della Chiesa cristiana
riformata e finanziata in gran parte da protestanti nominali, ha spiegato
l'intenzione alla base della Dichiarazione di Cornwall:
Il nostro obiettivo è quello di lanciare una campagna pubblicitaria a livello nazionale in prossimità della Giornata della Terra nella speranza di dare il via a un movimento di base per una gestione ambientale più responsabile di quello che domina il movimento ambientalista. I leader ebrei, cattolici e protestanti svilupperanno, a integrazione di questa Dichiarazione, le loro monografie sulla tutela dell'ambiente in cui saranno espliciti i loro impegni teologici. Questo permette ad ogni comunità di sostenere le proprie posizioni teologiche e di non essere coinvolti a causa della cobelligeranza negli interessi teologici altrui. Dopo l'inizio della campagna pubblicitaria, ci aspettiamo di produrre articoli sulla stampa religiosa e editoriali per contribuire a diffondere il messaggio. In questo momento stiamo cercando l'approvazione della Dichiarazione da parte di studiosi come lei. Di seguito è riportato un elenco degli attuali firmatari della Dichiarazione. Se dopo aver letto la Dichiarazione vi trovate d'accordo, firmate il modulo di approvazione che segue e inviatelo all'istituto Acton...
Seguono quattro liste di firmatari: 13 "Firmatari
ebrei"; 21 "Firmatari cattolici romani"; 48 "Firmatari
protestanti"; e 16 "Altri firmatari (religiosi o meno) "
[3].
Ciò che è significativo della Dichiarazione di Cornwall non è
solo l'aspetto di un così variegato assortimento di funzionari religiosi, ma
anche il linguaggio usato nella richiesta di firma: "Questa [la
pubblicazione di monografie aggiuntive] permette a ciascuna comunità
[religiosa] di sostenere le proprie posizioni teologiche e di non essere
coinvolti a causa della cobelligeranza negli interessi teologici
altrui".
Questa dichiarazione dimostra la preoccupazione degli autori
che i firmatari della Dichiarazione di Cornwall sarebbero " coinvolti a
causa della cobelligeranza" nelle opinioni teologiche degli altri
firmatari. Sono necessarie ulteriori pubblicazioni per cercare di evitare tale
coinvolgimento, poiché ogni firmatario è effettivamente implicato dalla
Dichiarazione di Cornwall nelle opinioni teologiche degli altri. L'unico
modo per evitare il coinvolgimento sarebbe quello di sostenere che non c'è
nessun accordo tra le parti, il che vanificherebbe lo scopo della
Dichiarazione. Obiettivo della Dichiarazione è quello di coinvolgere - per
collegare strettamente - il giudaismo, il romanismo, il protestantesimo e le
altre religioni su questi temi. Altre pubblicazioni possono discutere le
differenze tra i gruppi religiosi, ma la stessa Dichiarazione di Cornwall
coinvolge ("collega strettamente") i firmatari e le loro religioni.
La Dichiarazione esprime la "comune venerazione dei
firmatari per Dio e la sua creazione" (una dichiarazione che sembra
suggerire che i firmatari venerino la creatura come il Creatore); e descrive sé
stessa come "questa dichiarazione delle nostre comuni preoccupazioni,
credenze e aspirazioni". La Dichiarazione indica "La nostra
posizione [singolare], informata dalla rivelazione e confermata dalla ragione e
dall'esperienza"; "La nostra comune eredità giudaico-cristiana";
e contiene diversi riferimenti alla teologia. La sezione intitolata "Le
nostre Credenze" è lunga sette paragrafi, e afferma " Principi
teologici e antropologici" sui quali i firmatari sono d'accordo. O tali
affermazioni sono vere, o sono ingannevoli in maniera fraudolenta.
I firmatari non hanno firmato come individui (sarebbe già
abbastanza grave); hanno firmato come membri (e funzionari) di gruppi
religiosi: Rabbini, sacerdoti, presbiteri; ebrei, romanisti (erroneamente
chiamati cattolici), protestanti (anche se non sembrano più protestare contro
il romanesimo), e altri. La Dichiarazione di Cornwall è un documento religioso
firmato da funzionari religiosi. Sottoscrivendo questa Dichiarazione, e altre
simili, i cristiani peccano in diversi modi:
1. Essi "partecipano [sono
coinvolti] ai peccati altrui".
2. Essi dimostrano che fare una
dichiarazione politica congiunta è più importante per loro che proclamare
l'intero consiglio di Dio.
3. Essi violano gli innumerevoli ordini
della Scrittura di "essere separati"; di evitare "gioghi
disuguali con i non credenti"; di essere "santificati"; di
essere "chiamati fuori"; di non avere nulla a che fare con coloro che
si professano cristiani ma non lo sono.
4. Essi pronunciano parole inutili.
5. Usano parole che non riescono a
comunicare un significato chiaro.
6. Essi insegnano che la concezione
cristiana del mondo non è unica, ma condivide un terreno comune con le
concezioni del mondo del Romanesimo, dell'Ebraismo e dell'Altro-ismo.
Esaminiamo questi peccati pubblici - questi scandali.
Scandalo Numero 1
Reale Colpevolezza della Collaborazione
Religiosa: "La Partecipazione ai Peccati Altrui"
La Bibbia rivolge un severo avvertimento ai responsabili
della Chiesa (e a tutti i cristiani per presupposto) di non partecipare ai
peccati altrui: "Non imporre con precipitazione le mani ad alcuno e non
partecipare ai peccati altrui; conserva te stesso puro" (1 Timoteo
5:22). La partecipazione ai peccati altrui è un peccato di impurità
che è sempre da evitare. Le dichiarazioni che sono accettabili per i non
credenti e approvate dai non credenti e dai credenti sono così vaghe da essere
praticamente prive di significato - parole inutili e oziose contro le quali
Cristo ha messo in guardia - o così poco cristiane che i non credenti possono
sostenerle. Qualsiasi Dichiarazione religiosa che contenga il Vangelo - o
anche definizioni chiare di termini come "Dio" e
"rivelazione" - non può essere firmata con sincerità e intelligenza
da un non credente. La Dichiarazione di Cornwall evita sia il Vangelo che
definizioni chiare per convincere i non credenti a firmare.
Scandalo Numero 2
Inversione delle Priorità Cristiane: Le proclamazioni
politiche sono più importanti della proclamazione del Vangelo.
Rilasciando Dichiarazioni religiose congiunte su questioni
politiche con i non credenti, i cristiani dimostrano di apprezzare il fatto di
rendere le dichiarazioni politiche ecumeniche più importanti della
proclamazione del Vangelo ai non credenti. Mediante la loro azione
mostrano che le opinioni che li uniscono sono più importanti del Vangelo che li
divide. Piuttosto che parlare faccia a faccia con quei non credenti del Vangelo
di Gesù Cristo, i cristiani che hanno sottoscritto la Dichiarazione di Cornwall
stanno spalla a spalla con i non credenti per rilasciare dichiarazioni
religiose congiunte su questioni di natura politica. L'emissione di manifesti
ecumenici è un modo sottile di disobbedire alla Grande Commissione, mentre si
propongono come portavoce del cristianesimo.
Questa inversione delle priorità cristiane è stato un errore
persistente e prevalente del ventesimo secolo, sposato prima dai liberali e dai
modernisti, e ora dai conservatori. Adottando tattiche liberali, i conservatori
trasmettono un messaggio liberale, qualunque cosa dicano.
Può il lettore immaginare l'apostolo Paolo che firma una
dichiarazione religiosa congiunta con ebrei, giudaizzanti - che apparentemente
credevano nei "fondamenti della fede" (ma non nella giustificazione
per la sola fede; poiché insegnavano quella miscredenza Paolo li malediceva) -
e dissidenti pagani contro le politiche dell'Impero Romano? Può il lettore
immaginare Gesù che emette una dichiarazione religiosa congiunta - la
"Dichiarazione di Gerusalemme sulla giustizia imperiale" - con il
Sinedrio, condannando la politica oppressiva di Cesare? Se il lettore può
immaginarlo, mostra solo quanto il lettore sia lontano dalla mente di Paolo e
di Cristo, che hanno deciso di non conoscere nulla in mezzo a noi se non Cristo
crocifisso, di pronunciare solo parole di saggezza divina, non di sciocchezze
umane, e di essere amici di Dio, non amici del mondo: Adulteri e
adultere, non sapete che l'amicizia del mondo è inimicizia contro Dio? Chi
dunque vuole essere amico del mondo si rende nemico di Dio (Giacomo
4,4). La firma di Dichiarazioni ecumeniche per scopi politici
dimostra che i cristiani non conoscono o non accettano le priorità di Gesù e
Paolo.
Inoltre, la Dichiarazione di Cornwall rivela
un'incomprensione del fondamento teologico della civiltà occidentale, che è
emerso solo dalla predicazione del Vangelo, non dalle dottrine di altre
religioni, e certamente non dalla tirannia e dalla follia della Chiesa-Stato
cattolica romana. La Dichiarazione di Cornwall oscura il ruolo della Riforma
nello sviluppo della civiltà occidentale, non solo non menzionandola, ma anche
usando un linguaggio fuorviante come "Il millennio passato ha portato miglioramenti
senza precedenti nella salute umana, nella nutrizione e nell'aspettativa di vita…". Non
è stato "il millennio passato" a portare questi miglioramenti, ma gli
ultimi 500 anni [4], durante i quali Dio ha benedetto l'annuncio audace e la
fede della sua Parola. Quella Parola era stata soppressa per un millennio dalla
Chiesa-Stato romana. La Dichiarazione di Cornwall ignora e quindi oscura il
ruolo indispensabile della Riforma nello sviluppo della civiltà occidentale,
apparentemente perché dire la verità potrebbe offendere alcuni futuri
firmatari.
Scandalo Numero 3
Compromesso con il Mondo: Accettare la Follia Umana come
Saggezza
Quando Dio diede agli Israeliti la Terra Promessa, proibì
loro di scendere a compromessi con gli abitanti di Canaan. Dio istituì molte
leggi per far capire agli Israeliti l'assoluta necessità di essere separati,
santificati e santi: non dovevano sposarsi insieme, né adottare le usanze del
popolo di Canaan, né mangiare il loro cibo, né adorare i loro dei. Non dovevano
indossare indumenti di tessuti misti né piantare colture di semi misti. Tutte
queste leggi sono state concepite per far capire agli israeliti l'assoluta
necessità di rimanere separati, puri, senza macchia e senza compromessi. Gli
antichi israeliti non hanno imparato la lezione e sono stati distrutti; e
neppure molti cristiani professanti del ventesimo secolo.
Coinvolgendo sé stessi in tali Dichiarazioni, i cristiani
sperano di ottenere qualcosa - l'attenzione dei media, la fama, l'influenza, la
rispettabilità, l'onore del mondo, il potere - ma mettono in pericolo la
propria anima e l'anima degli altri. L'invito a firmare la Dichiarazione di
Cornwall riporta che "Il nostro obiettivo è quello di lanciare una
campagna pubblicitaria a livello nazionale .... nella speranza di accendere un
movimento di base .... Dopo l'inizio della campagna pubblicitaria, ci
aspettiamo di produrre articoli sulla stampa religiosa e editoriali per
contribuire a diffondere il messaggio".
I cristiani che hanno firmato questa Dichiarazione ecumenica
hanno fatto un pessimo affare. Per farsi pubblicità, hanno compromesso la
Parola di Dio. Il succo d'arancia non guadagna nulla se mescolato con la
stricnina, ma il veleno mescolato con il succo d'arancia fa più vittime. I
cristiani non guadagnano nulla rilasciando dichiarazioni religiose congiunte
con i non credenti, ma i non credenti e l'incredulità guadagnano molto dalla
confusione che tali dichiarazioni generano nella mente delle persone. La verità
non guadagna nulla se viene mescolata con la falsità, ma la falsità guadagna
molto se viene mescolata con la verità: può ingannare più persone in modo più
efficace. L'uomo onesto non guadagna nulla collaborando con il personaggio
losco, ma il personaggio losco guadagna molto collaborando con l'uomo onesto:
ottiene credito e un'immeritata reputazione di onestà. Solo la falsità,
l'incredulità e la disonestà possono trarre vantaggio da tale collaborazione -
da tali dichiarazioni ecumeniche. Questa può essere una delle ragioni per cui
molti non credenti sono disposti a firmare queste Dichiarazioni: Essi capiscono
meglio dei cristiani chi ci guadagna e chi ci perde da tali alleanze. "Il
padrone lodò il fattore disonesto, perché aveva agito con avvedutezza, poiché i
figli di questo mondo, nella loro generazione, sono più avveduti dei figli
della luce" (Luca 16,8).
Scandalo Numero 4
Locuzione Fatale: "Parole oziose"
Cristo ha fatto diverse dichiarazioni sull'importanza delle
parole. Il suo insegnamento contraddice direttamente la comune nozione
contemporanea che le parole sono relativamente poco importanti; che solo le
azioni e i fatti contano. Il suo insegnamento contraddice anche la premessa su
cui poggiano i manifesti ecumenici come la Dichiarazione di Cornwall, secondo
la quale i non credenti sono in grado di dire sinceramente e intelligentemente
buone parole. Per esempio, Cristo disse:
Razza di vipere! Come potete dir cose buone, essendo malvagi?
Poiché la bocca parla dall'abbondanza del cuore. L'uomo buono dal buon tesoro
del cuore trae cose buone; ma l'uomo malvagio dal suo malvagio tesoro trae cose
malvagie. Or io dico che nel giorno del giudizio gli uomini renderanno conto di
ogni parola oziosa che avranno detta. Poiché in base alle tue parole sarai
giustificato, e in base alle tue parole sarai condannato. (Matteo 12:34-37)
La Dichiarazione di Cornwall presuppone e insegna che coloro
che Cristo ha chiamato malvagi possono dire cose buone in modo
sincero e intelligente.
Scandalo Numero 5
Confondendo la parola di Dio: "Un suono
sconosciuto"
L'apostolo Paolo, un modello per i cristiani, ha pregato più
volte di poter annunciare il Vangelo con coraggio come era tenuto a fare: affinché,
quando apro la mia bocca, mi sia dato di esprimermi con franchezza per far
conoscere il mistero dell'evangelo, per il quale sono ambasciatore in catene,
affinché lo possa annunziare con franchezza, come è mio dovere fare. (Efesini
6:18-20)
Paolo e altri scrittori biblici hanno sottolineato
l'importanza della chiarezza:
Ma ora, fratelli, se venissi a voi parlando in lingue, che vi
gioverei se non vi parlassi per mezzo di rivelazione, o di conoscenza, o di
profezia, o di insegnamento? Le cose inanimate stesse che emettono un suono,
come il flauto e la cetra, se non danno suoni distinti, come si riconoscerà ciò
che si suona con il flauto o con la cetra? Se infatti la tromba dà un suono
sconosciuto, chi si preparerà alla battaglia? Così anche voi, se con la lingua
non proferite un parlare intelligibile, come si comprenderà ciò che è detto?
Sarebbe infatti come se voi parlaste all'aria. (1Corinzi 14:6-9)
Il timore di Paolo non era che le parole pronunciate dai
cristiani potessero essere dure da sentire, ma che fossero impossibili da
capire per mancanza di un significato univoco o di un significato preciso.
Paolo condannava le parole che non sono definite e chiare. Anche le cose senza
vita devono emettere suoni distintivi e definiti; altrimenti nessuno può capire
il loro significato. Se le cetre, le trombe e le cornamuse devono
parlare in modo chiaro, quanto maggiormente i cristiani? Gli uditori non
capiranno il loro messaggio se le loro parole sono equivoche, vaghe, ambigue e
indefinite. Capiranno solo se le loro parole sono univoche, chiare, non ambigue
e definite.
I manifesti ecumenici come la Dichiarazione di Cornwall non
sono chiari e inequivocabili; non solo omettono concetti essenziali e includono
concetti fuorvianti, ma usano deliberatamente le parole in modo equivoco, in
modo che persone di diverse religioni possano firmarle. Questa ambiguità non è
una caratteristica minore della Dichiarazione di Cornwall; la Dichiarazione
dipende dall'uso di termini importanti in modo ambiguo e
indefinito. Prendiamo, ad esempio, l'espressione "comune venerazione
per Dio". Non solo il termine "Dio" è usato in modo equivoco, in
modo che protestanti, romanisti, ebrei e altri, ciascuno con una diversa
definizione del termine "Dio", possano firmare la Dichiarazione, ma
l'impatto del documento si ripercuote su queste ambiguità fondamentali. Se
un lettore obietta che la definizione del termine "Dio" nelle varie
religioni non è diversa, allora il lettore ha perso le lezioni della Scrittura:
L'apostolo Paolo si è disfatto della teologia naturale di Aristotele e Tommaso
d'Aquino (cioè della concezione cattolica di Dio): "poiché nella sapienza
di Dio il mondo non ha conosciuto Dio per mezzo della propria sapienza..."
(1 Corinzi 1:21). Gesù stesso si è disfatto sia della concezione greca che
di quella giudaica di Dio con queste parole: "Ogni cosa mi è stata data in
mano dal Padre mio, e nessuno conosce il Figlio, se non il Padre; e nessuno
conosce il Padre, se non il Figlio e colui al quale il Figlio avrà voluto
rivelarlo" (Matteo 11:27). Inoltre, poiché gli ebrei rifiutano la
Trinità, il loro dio è ovviamente un dio diverso. E chissà quali definizioni
del termine "dio" vagano nel cervello di chi si classifica come
"Altro"?
Non per dilungarmi, ma cosa può significare la Dichiarazione
di Cornwall con il suo appello alla "rivelazione"? È una rivelazione
personale o propositiva? Sono i 66 libri della Bibbia, o i 73 libri e altri
frammenti sparsi della Chiesa-Stato romana? Include encicliche infallibili o è
semplicemente l'Antico Testamento? E cosa significa per quel gruppo che si
definisce "Altro" il termine "rivelazione"? Il Corano?
Il Libro dei Mormoni? La lettera di Martin Luther King da una
prigione di Birmingham? La Dichiarazione di Cornwall è un intreccio di
equivoci.
Scandalo Numero 6
Adulterare la Parola di Dio: Sincretismo
Tutti questi scandali portano al culmine dell'ultimo e più
grave scandalo: il sincretismo.
Se è opportuno che i cristiani prendano pubblicamente posizione
su questioni economiche e politiche - e lo è - allora sono tenuti da Dio a fare
questo come cristiani, non come costruttori di una Torre di Babele ecumenica.
Il reale e concreto messaggio trasmesso da dichiarazioni ecumeniche come la
Dichiarazione di Cornwall - indipendentemente da ciò che dice la Dichiarazione
stessa - è che il cristianesimo non ha nulla di unico, vero o importante da
dire al mondo su queste questioni, che le idee cristiane sono intercambiabili e
fungibili con le idee dell'ebraismo, del romanismo e degli altri. Facendo
dichiarazioni religiose congiunte con i non credenti, i cristiani negano
implicitamente l'unicità della rivelazione biblica e propositiva; affermano
implicitamente, contrariamente alle Scritture, che la follia degli uomini è
buona quanto la saggezza divina; essi insegnano inevitabilmente che il
cristianesimo condivide idee e principi importanti con i sistemi di pensiero
non credenti. I cristiani che firmano tali espressioni non si rendono conto che
il cristianesimo non ha nessuna proposizione in comune con i sistemi di
pensiero non credenti. Questa è la lezione filosofica che si deve trarre
dalle numerose affermazioni e ingiunzioni bibliche sulla purezza, la
separazione, la santificazione e la santità. Questi termini non si applicano,
in qualche forma pietistica, solo al proprio comportamento; si applicano ancora
più strettamente alle proprie idee e ai propri pensieri. Le idee non sono
neutrali, né sono comuni a vari sistemi di pensiero. Le idee devono essere
"prigioniere all'obbedienza di Cristo":
Infatti, anche se camminiamo nella carne, non guerreggiamo
secondo la carne, perché le armi della nostra guerra non sono carnali, ma
potenti in Dio a distruggere le fortezze, affinché distruggiamo le
argomentazioni ed ogni altezza che si eleva contro la conoscenza di Dio e
rendiamo sottomesso ogni pensiero all'ubbidienza di Cristo (2 Corinzi 10:3-5).
E non vi conformate a questo mondo, ma siate trasformati
mediante il rinnovamento della vostra mente, affinché conosciate per esperienza
qual sia la buona, accettevole e perfetta volontà di Dio (Romani 12:2).
Alcuni cristiani ovviamente pensano di guadagnare qualcosa
firmando tali Dichiarazioni ecumeniche: In questo caso, sperano di ottenere
pubblicità. Ma cosa viene pubblicizzato esattamente? Non è il cristianesimo;
non è nemmeno l'economia cristiana. Quello che viene pubblicizzato è un
documento religioso che dice che non importa se uno pensa come un ebreo, un
romanista, un protestante o un altro: Ebrei, romanisti, protestanti e altri
sono tutti d'accordo su questi principi. Essi condividono un terreno
comune. Queste importanti questioni non sono di esclusiva competenza di Cristo
Gesù, ma sono la Terra di tutti gli uomini. I cristiani possono avere qualcosa
di distintivo da dire su questioni secondarie, ma su questi fondamentali
"principi teologici e antropologici", per usare il linguaggio della
Dichiarazione di Cornwall, il Cristianesimo e l'Ebraismo, il Cristianesimo e il
Romanismo, il Cristianesimo e l'Altro-ismo parlano con una sola voce.
Questo è il linguaggio dell'incredulità.
I cristiani che hanno firmato la Dichiarazione di Cornwall
hanno oscurato il chiaro messaggio del Vangelo, compromesso la visione del
mondo cristiano e si sono opposti all'avanzamento del Regno di Dio.
John W. Robbins - The Trinity Review / Maggio 2000
Traduzione: evangelodelregno
Note:
1. I principi di Evangelici e Cattolici insieme, il sacerdote
romano Richard John Neuhaus e il Battista del Sud Charles Colson, hanno firmato
anche la Dichiarazione di Cornwall.
2. L'Istituto Acton per la Religione e la Libertà non è
solo denominato come cattolico romano, ma è stato fondato ed è diretto, non da
un laico cattolico romano, ma da un sacerdote romano, Robert Sirico, membro
dell'ordine paulista; e l'Istituto promuove il "personalismo
economico" di Giovanni Paolo II. Ironia della sorte, i suoi punti di vista
si oppongono a quelli di Lord Acton, un laico del XIX secolo che fu un audace
critico della Chiesa-Stato romana e delle sue pretese di potere e infallibilità.
3. L'elenco completo dei firmatari alla data del 28
febbraio 2000 comprende:
FIRMATARI EBREI: Rabbi Daniel Lapin, Rabbi David Novak, Dr. Malcolm J.
Sherman, Rabbi Clifford E. Librach, Rabbi Dr. Kenneth Fradkin, Rabbi Samuel B.
Press, Rabbi Jonathan Ginsburg, Rabbi Dennis Prager, Rabbi Jacob Neusner, Dr.
Herbert I. London, Dr. Kenneth R. Weinstein, Rabbi Ron Aigen, il Sig.
David N. Friedman;
FIRMATARI CATTOLICI ROMANI: padre Richard John Neuhaus, il Rev.
Paul Hartmann, padre Robert A. Sirico, padre Kevin S. Barrett, padre Frank A.
Pavone, il Dr. Todd Flanders, padre J. Michael Beers, il dott. Alejandro A.
Chafuen, Dr. Robert Royal, Dr. Margaret Maxey, Dr. Gregory Gronbacher, Dr.
Eduardo J. Echeverria, il Sig. Michel Therrien, il Sig. Michael B. Barkey,
Dr. Kevin E. Schmiesing, Dr. Russell Hittinger, Prof. Leonard P. Liggio,
Rev. Dr. Alexander A. Di Lella, il Sig. Samuel Casey Carter, il Sig.
Paul V. Harberger,
FIRMATARI PROTESTANTI: Sig. E. Calvin Beisner, la sig.ra
Diane Knippers, il Dr. P. J. Hill, il Rev. Dr. D. James Kennedy, il Sig.
Michael Cromartie, il sig. Doug Bandow, il Sig. David Rothbard, il Rev. Dr. H.
Lee Cheek, J. Render Caines, David W. Hall, il Dr. Marvin Olasky, il Dr. Ronald
Nash, il Sig. Stephen Grabill, il Sig. Paul Mastin, il Dr. Richard Stroup, il
Dr. Richard Stroup. Kenneth Chilton, Dr. Thomas Sieger Derr, Prof. Alan Gomes,
Dr. George Grant, Dr. Amy Sherman, Rev. Edmund Opitz, il Sig. David
Noebel, Dr. Paul Cleveland, Dr. Robert G. Lee, Rev. Richard Cizik, Dr. Don Racheter, la
sig.ra Juliana Thompson, Dr. Charles W. Colson, Il Rev. Stephen H.
Bancroft, il Sig. Howard A. Ball, il Rev. Donald E. Wildmon, il Dr.
Timothy Terrell, il Dr. J. Franklin Sexton, il Dr. Jay Grimstead, il Dr. Philip
C. Bom, il Dr. Mark Y. Herring, il Dr. Jo Ann Kwong, il Dr. Alan Snyder, il Dr.
Gary Quinlivan, il Sig. Tom Minnery, il Dr. James Dobson, il Rev. Norman
Aldred, il Dr. William R. Bright, il Dr. Bruce L. Edwards, il Dr. Stephen Cox,
il Dr. Jeffrey L. Myers, il Dr. David Ridenour, il Dr. William H. Lash,
III;
ALTRI FIRMATARI (religiosi o meno): il Sig. Paul Weyrich, Dr. Daniel
Klein, Dr. George P. Khushf, Dr. John Bennett, Dr. D. Eric Schansberg, Ms. Floy
Lilley, Dr. Peter Huber, il Sig. John McConnell, Dr. Charles W. Rovey, il Sig.
Paul Driessen, il Sig. Jerry Bowyer, il Sig. William T. Devlin, la Sig.ra
Laurie Morrow, Dr. Jane M. Orient, Dr. Henry I. Miller, il Sig. Len Munsil.
4. L'effetto delle parole "il millennio
passato" è quello di dare credito alla Chiesa-Stato romana con questi
miglioramenti e di oscurare il ruolo della Riforma.
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