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L'Idolo della Scienza

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Di Philip Mauro (1859 – 1952) Ecco un idolo che ha schiere di adoratori, tra cui i saggi, gli intellettuali e i coltivatori della terra, e le cui grandi conquiste sono spesso esaltate da autorevoli pulpiti. La Scienza è proclamata come una grande dea. Essa avanza maestosa e trionfante, spazzando via, con il suo braccio possente, gli ostacoli che impediscono il progresso umano. Ella benedice l'umanità in molti modi, insegna questo e quello, sorprende i suoi devoti ogni giorno con nuove meraviglie, opera potenti miracoli, manifesta grandi segni e prodigi e persino trasforma il mondo. A questo punto dobbiamo ricordare il ruolo che i leader del pensiero moderno assegnano alla "Scienza" nei grandi movimenti di oggi. Da ciò che dicono della "Scienza", si vedrà che non esageriamo nel caratterizzare quest'ultima come uno degli idoli più eclatanti di questa generazione idolatra.  Vorrei che si capisse chiaramente che è solo contro l'uso (o l'abuso) teologico

L'AMORE FRATERNO, IL SEGNO PRINCIPALE E CARATTERISTICO DEL CRISTIANESIMO

Il cattolicismo, primitivo predicato da Gesù Cristo, dagli Apostoli, e praticato dai primi credenti, consiste in quarto luogo in un amor sincero dei nostri fratelli e di tutti gli uomini, scevro da qualunque zelo intollerante, da spirito di persecuzione, ed altre false idee. È l'amor fraterno che il Salvatore raccomanda ai suoi, prima e sopra ogni altra cosa: è da questo che nasce il segno principale e caratteristico del cristianesimo. “ Io vi do un nuovo comandamento ,” Egli dice l'ultima sera della sua vita, in quell'ora santa e solenne; e qual comandamento?... “ Che voi vi amiate gli uni gli altri; acciocchè, come io vi ho amati, voi ancora vi amiate gli uni gli altri ”.  L'amore che ci ha testimoniato è amore senza limiti, sì tenero, sì conciliatore, sì misericordioso, un amore che lo condusse fino alla morte. Ecco la vera misura, la norma, il modello dell'amore che dobbiamo avere gli uni per gli altri. Il suo santo amore che gli fece versare il sangue per noi s

Scadere dalla Grazia e Certezza della Salvezza

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  Scadere dalla Grazia e Certezza della Salvezza   La Teologia Romana insegna, che i veri credenti possono cader totalmente dalla divina grazia e perdersi in eterno (Concilio di Trento, sess. Vi, cap. 13, 14, can. 23. BELLARM. De Justif:, lib. 11, cap. 14. HABERT, De Grazia, cap. Iv, 9, e tutti i teologi).   ASCOLTIAMO LA PAROLA DI DIO.   1. " E farò con loro un patto eterno, che io non mi ritrarrò giammai indietro da loro; per non far loro bene: e metterò il mio timore nel cuor loro, acciocchè non si dipartano da me " (Gerem. XXXII, 40).   Per poter cadere dalla divina grazia bisognerebbe o che l'uomo si ritirasse da Dio, o che Dio si ritirasse dall'uomo: ma né l'uno né l'altro può accadere, secondo la promessa di Dio. O non bisogna dunque credere al Concilio di Trento, o bisogna dire che la parola di Dio mentisce.   2. “ Ed io ti sposerò in eterno, e ti sposerò in giustizia, ed in giudicio, ed in benignità, ed in compassione ". (OSEA

LA CONSOLAZIONE DEL POVERO

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A voi, o miseri, è diretta la parola, per insegnarvi a chi dovete ricorrere per essere infallibilmente soccorsi.  I vostri corpi son digiuni, le vostre membra sono appena coperte da luridi cenci, ed è questa la sola ragione per cui la vostra vista fa ribrezzo a chi vive nell'abbondanza, reca orrore a chi è ricoperto di vestiti di lusso. Al vedervi in tale modo disprezzati, avete piegato la fronte confusa, e vi manca il coraggio di alzarla. La necessità vi ha costretto a domandare soccorso; l'avete domandato con il rossore sul volto, e siete tornati senza aver ottenuto grazia. I vostri desideri non potevano essere più onesti, nè più giusti. Bramaste avere per coprire le vostre nudità, ed invece avete visti i cani vestiti riccamente: bramaste un poco di pane per la vostra fame, ed invece il vostro pane è stato dato ai cavalli. Oltre il vedervi delusi in tal modo, nemmeno vi è data ragione se reclamate.  Il superfluo del ricco è la porzione del povero; la provvidenza divina gliela

Breve storia dell'ascesa e del progresso dell'arminianesimo

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Di ALEXANDER PRINGLE Jacob Arminio Di tutti gli artifici formati da Satana ed impiegati per infangare la gloria della verità divina, quello che ora è comunemente chiamato ARMINIANESIMO è il più antico, il più pericoloso e il più riuscito. Dalla caduta dell'uomo, è esistito nel mondo, in ogni epoca ed in ogni paese. Può essere chiamata la religione della nostra natura decaduta; e non mancherà mai di avere amici e sostenitori sulla terra, finché sarà permesso allo spirito di errore ed al cuore corrotto di esercitare la sua influenza malvagia. È un sistema di principi, espresso in diretta opposizione alla sovranità di Dio, mostrata nella distribuzione dei suoi favori tra gli uomini; ed è totalmente eversivo dell'intero piano di grazia rivelato nel vangelo. Essa proclama guerra aperta contro la prerogativa essenziale della Deità - il suo diritto assoluto di determinare lo stato finale degli esseri razionali, considerati come colpevoli e caduti; e rende il proposito divino inter