La vera Chiesa universale

Noi siamo infatti collaboratori di Dio; voi siete il campo di Dio, l'edificio di Dio. Secondo la grazia di Dio che mi è stata data, come savio architetto io ho posto il fondamento, ed altri vi costruisce sopra; ora ciascuno stia attento come vi costruisce sopra, perché nessuno può porre altro fondamento diverso da quello che è stato posto, cioè Gesù Cristo. 1 Cor. 3,9-11

«Il regno di Dio non viene in maniera che si possa osservare; 21 né si dirà: "Eccolo qui" o: "Eccolo là"; poiché, ecco, il regno di Dio è dentro di voi». Lc. 17,20

Voi dunque non siete più forestieri né ospiti, ma concittadini dei santi e membri della famiglia di Dio, edificati sul fondamento degli apostoli e dei profeti, essendo Gesù Cristo stesso la pietra angolare, su cui tutto l'edificio ben collegato cresce per essere un tempio santo nel Signore, nel quale anche voi siete insieme edificati per essere una dimora di Dio nello Spirito. Ef. 2,20-22

Chi di noi infatti, per conoscere un uomo, gli guarderebbe le scarpe o i piedi? Non gli pianteremo piuttosto gli occhi in faccia? Perché dunque, nel considerare la chiesa, non cominciamo dal capo stesso, tanto più che a questo Cristo stesso ci invita? <<Dovunque sarà il cadavere, egli dice, lì si raduneranno le aquile>> (Mt. 24,28)
Giovanni Calvino - Dispute con Roma

La chiesa cattolica o universale, che è invisibile, consiste del numero completo degli eletti che sono stati, sono e saranno raccolti in unità sotto Cristo, suo Capo. Essa è la sposa, il corpo, il compimento di Colui che porta acompimento ogni cosa in tutti.

La chiesa visibile, che, sotto l'Evangelo, è pure cattolica o universale (non più circoscritta a una sola nazione come prima sotto la Legge), consiste di tutti coloro che, nel mondo intero, professano la vera religione insieme alla loro prole. Essa è il regno del Signore Gesù Cristo, la casa e la famiglia di Dio. Al di fuori di essa non vi è alcuna ordinaria possibilità di salvezza (CFW).

Questa Chiesa santa è chiamata la casa del Dio vivente, costruita con pietre vive e spirituali e fondata sulla pietra immobile e sul fondamento al di fuori del quale non è possibile stabilirne un altro, ragion per cui essa è chiamata anche colonna e sostegno della verità (1 Ti. 3:15). Essa non può errare per il fatto di poggiare ed essere fondata sulla pietra, cioè Cristo, e sul fondamento dei profeti e degli apostoli. Tuttavia non bisogna meravigliarsi se essa erra ogni qual volta abbandona Colui che solo è la verità. La Chiesa è chiamata anche vergine e sposa di Gesù Cristo, anzi, unica e diletta, secondo l’espressione dell’Apostolo:
“vi ho fidanzati a un unico sposo, per presentarvi come una casta vergine a Cristo” (2 Co. 11:2). La Chiesa viene chiamata anche gregge delle pecore sotto un solo Pastore che è Gesù Cristo, e questo da Ezechiele, cap. 34, e Giovanni, cap. 10. Infine, essa è chiamata il corpo di Cristo, perché i fedeli sono membra vive di Gesù Cristo sotto un solo capo, cioè Cristo.
Ora, pur credendo che Dio non abita in templi fatti da mano d’uomo, sappiamo anche che i luoghi consacrati a Dio e al suo servizio non sono profani, ma sacri a causa della parola di Dio e dell’uso delle cose sante per le quali vengono impiegati e che coloro che li frequentano de vono comportarsi con tutta modestia e rispetto, ricordandosi di essere in un luogo santo, alla presenza di Dio e dei suoi santi angeli. Elvetica posteriore

Ma tu dirai: <<Se tutta la chiesa è nello Spirito ed è una realtà completamente spirituale, su tutta la terra nessuno dunque potrà sapere con certezza dove si trovi una sua qualunque parte, il che è del tutto assurdo. Perciò, infatti, rivendichiamo il papa, perché sia possibile trovare la chiesa in un luogo ben determinato. Altrimenti, perché Cristo insegna di pascolare le pecore [Giov. 21,16] e Paolo di guidare la chiesa [At. 20,28] e Pietro di pascolare il gregge di Cristo [I Pie. 5,2], se da nessuna parte, in luoghi determinati della terra, potranno trovarsi fedeli che vi abitino di fatto, fisicamente? Chi infatti predicherà agli spiriti? Oppure, quale spirito predica a noi? La chiesa, dunque, avrà necessariamente un corpo ed un luogo; poi, tra i [molti] corpi ed i [molti] luoghi, un qualche luogo che siano i più importanti>>.
Io rispondo: <<Benché la chiesa viva nella carne, tuttavia non vive secondo la carne: Io dice Paolo nell'epistola ai Galati [Gal. 1,11] e nella seconda epistola ai Corinzi, al capitolo 10 [II Cor. 10,3]. Si trova così in luoghi, cose ed opere del mondo, ma non viene giudicata sulla base di esse. Giacché Cristo annulla ogni luogo quando dice: <<Il regno di Dio non viene facendosi notare, e non [potranno] dire: "E' qui, è lì", ma, ecco, il Regno di Dio è dentro di voi>> [Luca 17,20-21]. E Paolo annulla ogni corpo quando dice: <<Presso a Dio non v'è parzialità per le persone>> [Rom. 2,11].
Infatti, come in questa vita la chiesa non può esistere senza cibo e senza bevanda, e tuttavia, secondo Paolo, il Regno di Dio non è né cibo né bevanda [Rom. 14, 17], così la chiesa non può esistere senza luogo e senza corpo, e tuttavia luogo e corpo non sono la chiesa né la contraddistinguono. Come dunque non è necessario che la chiesa e tutti i fedeli abbiano un determinato pane, una determinata bevanda, un determinato abito - benché su questa terra non si possa vivere senza pane, senza bevanda, senza abito - ma sono tutte cose libere e indifferenti, così non è necessario che abbia un luogo determinato ed una persona determinata - benché non possa esistere senza luogo e persona - ma sono tutte cose indifferenti e libere. Al cristiano ogni luogo va bene e nessun luogo gli è necessario, chiunque può pascerlo e nessuna persona determinata è necessaria per pascerlo: qui domina infatti la libertà dello Spirito, che rende ogni cosa indifferente, nessuna necessaria tra quelle corporee e terrene. 
E che c'è da stupirsi? Giacché tu, per essere uomo, non hai bisogno fisicamente di alcun luogo determinato, di alcuna persona determinata, ma puoi essere uomo in ogni luogo, in ogni persona. Esiste forse cosa terrena necessariamente legata ed attaccata a un'altra in particolare, o non sono piuttosto tutte utilizzabili a qulunque fine, in maniera libera ed indifferente, cosicché l'intera creazione appare ripiena della libertà dello Spirito, così come cantiamo: <<i cieli e la terra sono pieni della tua gloria>> [Salmo 72,19]? Quale follia è dunque questa degli empissimi papisti, che costringono la chiesa di Dio, che è la più libera di tutte le cose, nel luogo e nella persona [stabiliti] da loro come certi e necessari, che affermano che non è cristiano chi non abbia adorato questo papa, che dimora in questo luogo, anche se è empio? E che a nessuno gioverà aver avuto un pastore qualunque in un luogo qualunque, senza dare a ciò molta importanza? Questo è quell'abominio che dimora nel luogo santo [Mt. 24,15] e che è opera dell'errore [II Tess. 2,11]. Infatti, se il luogo e la persona sono cose necessarie alla salvezza, ne conseguirà che coloro che hanno luogo e persona siffatti e [li] onorano, sono salvati e santi. Infatti in questioni di tal genere ciò che deriva logicamente dal particolare ha il massimo significato quando sia fondato sulle preposizioni che seguono (sono costretto a ostentare anche la mia dialettica a codesti ammirevoli dialettici). Infatti, è impossibile che chi ha la sola cosa necessaria alla salvezza, non abbia contemporaneamente anche tutte le altre cose necessarie alla salvezza; ed è impossibile che, chi non ha quell'unica cosa, ne abbia un'altra qualunque necessaria alla salvezza. Il che è facilissimo da provare in maniera induttiva. Ma ne parleremo un'altra volta.
Da quale segno riconoscerò duqnue la chiesa? Occorre infatti che venga offerto un qualche segno visibile in nome del quale ci riuniamo insieme ad ascoltare la parola di Dio. Rispondo: il segno necessario è proprio quello che abbiamo, il battesimo, intendo, il pane e, più importante di tutti, l'Evangelo: questi tre sono i simboli dei cristiani, i loro segni di riconoscimento, ciò che li contraddistingue. Dunque, dove vedrai che ci sono il battesimo ed il pane e l'Evangelo, ovunque sia, con chiunque, lì sarai certo che c'è la chiesa. Cristo vuole che ci troviamo uniti in questi tre segni, come si dice nel capitolo 4 dell'epistola agli Efesini: <<Una sola fede, un solo battesimo, un solo Signore>> [Efes. 4,5]. Dove è lo stesso Evangelo, lì è la stessa fede, la stessa speranza, la stessa carità, lo stesso Spirito, di fatto tutte le stesse cose. Questa è l'unità dello Spirito, non di luogo, non di persona, non delle cose, non dei corpi, che Paolo ci esorta a serbare con sollecitudine [Efes. 4,3]. Ma dove vedrai che non c'è l'Evangelo (come vediamo nella sinagoga dei papisti e dei tomisti) lì sarai certo che non c'è la chiesa - eccezion fatta per i piccolo ed i semplici - anche se amministrano il battesimo e l'eucarestia, ma saprai che lì vi è Babilonia, piena di sciacalli, di satiri, di gufi, di pellicani e di altri mostri [Isaia 13,21-22; 34,13-14], cioè piena dei nostri eccelsi maestri. Giacché l'Evangelo è l'unico, il più sicuro ed il più riconoscibile simbolo della chiesa, più del pane e del battesimo, perché solo grazie all'Evangelo essa viene concepita, prende forma, cresce, viene data alla luce, è nutrita, allevata, vestita, diviene bella, forte, protetta e difesa; in una parola tutta quanta la vita e l'essenza della chiesa stanno nella parola di Dio, così come dice Cristo: <<L'uomo vive di ogni parola che esce dalla bocca di Dio>> [Mt. 4,4].
Io non mi riferisco all'Evangelo scritto ma a quello parlato, e neppure ad un qualunque discorso che venga disclamato nei templi dall'alto del pulpito ma alla parola fraterna e schietta che insegna la vera fede di Cristo, non quella informe e tomistica, quella parola che, a causa del papa e dei papisti, viene oppressa e soffocata in tutto il mondo. Per questo dagli apostoli Cristo non pretese niente con altrattanta insistenza quanto che essi evangelizzassero. Così pretese da Pietro, in rappresentanza di tutti i pastori, che pascesse le pecore, cioè che predicasse l'Evangelo ad alta voce [Giov. 21,15-17].

Martin Lutero

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