Morte Senza Purgatorio
Morte Senza Purgatorio
Di Colin Maxwell
Di Colin Maxwell
Allora Gesù gli disse: «In verità ti dico: oggi tu sarai con me in paradiso». (Luca 23,42)
Queste parole del Signore Gesù furono dirette ad uno dei ladri con cui fu crocifisso. Che questo ladro fosse malvagio, non c'è dubbio. Il suo insulto al Salvatore, riportato in Matteo 27:38-44, rivela il cuore di qualcuno che è dominato dal peccato.
Ma la grazia di Dio è una cosa meravigliosa, ed il Ladro Penitente è la vivida prova che c'è misericordia con il Signore - che non esiste alcun peccato che il sangue del Redentore non possa purificare - e che chiunque vuole, può venire e bere liberamente dall'acqua della vita, solo se vengono nel ravvedimento e nella fede. Tutte queste grandi verità del Vangelo sono facilmente provate dal caso in questione.
Ma concentriamoci un momento sulla risposta del Salvatore alla richiesta del ladro: "Signore, ricordati di me quando verrai nel tuo regno". Fu allora che le parole del nostro testo furono pronunciate in modo così glorioso. Sono parole vitali che suscitano molti dubbi. Ad esempio, perché Gesù non ha detto al ladro: "Non sai che coloro che muoiono nel "peccato veniale" vanno immediatamente in purgatorio? È necessario che tu soffra nei suoi fuochi ardenti per purificare la tua anima ed in tal modo essere adatto al cielo”. Ma nessuna di queste parole uscì dalle labbra del Maestro.
Egli disse semplicemente: “Oggi” (cioè una volta che la tua anima redenta lascia il tuo corpo martoriato) “sarai con me in paradiso” - Cristo rivela che quest'uomo che si era convertito soltanto pochi istanti prima, sarebbe stato presto con Lui in Paradiso.
Si potrebbe sostenere che quest'uomo morì come santo e per lui quindi il purgatorio non era necessario. Questo è vero in quanto TUTTI coloro che sono salvati sono chiamati santi. Un "cristiano" o un "santo" (i termini sono sinonimi) è uno i cui peccati sono perdonati (Efesini 1:7) - allontanati da lui "quanto è lontano il levante dal ponente" (Salmo 103:12) - "cancellati come una densa nube" (Isaia 44:22) e colui che è "gratuitamente giustificato per la sua grazia" (Romani 3:24).
Perché?
Se Dio si occupa così dei peccati di ogni anima convertita - "non li ricorda più” (Ebrei 10:17) - perché allora esiste il “purgatorio”? I peccati sono o perdonati o non lo sono. La giustificazione - la dichiarazione legale secondo cui la persona giustificata è libera da ogni accusa - è reale o non lo è. Se un uomo è così perdonato e quindi giustificato, allora non ha bisogno di essere "purificato" dato che è già purificato. Tale era il ladro morente. Sebbene le circostanze della sua conversione fossero uniche, tuttavia la sua stessa conversione non era diversa da qualsiasi altra. Non ha operato per essere salvato. Non fu battezzato in nessuna chiesa. Non invocò Maria, sebbene lei fosse lì vicino. Fu salvato semplicemente volgendosi a Cristo (Isaia 45:22) e invocando il nome del Signore (Romani 10:13). La morte per il cristiano implica l'immediato ingresso in paradiso. La Bibbia distingue solo il paradiso o l'inferno. Non parla di un terzo o di un posto intermedio.
La purificazione dell'anima non è né per merito umano né per sofferenza umana. È attribuita unicamente all'opera redentrice di Gesù Cristo sulla Croce: "dopo aver EGLI STESSO compiuto il purgamento dei nostri peccati, si è posto a sedere alla destra della Maestà, nei luoghi altissimi" (Ebrei 1:3). "Morte senza purgatorio": queste parole sono vere. Non c'è una seconda possibilità quando muori. "dopo la morte viene il giudizio" (Ebrei 9:27). La tua unica opportunità di essere salvato è qui, adesso. Vieni come un peccatore a Colui che ha fatto "la pace per mezzo del sangue della sua croce" (Colossesi 1:20).
Il ladro morente si rallegrava di vedere quella fontana nel suo giorno, E lì posso io, anche se vile come lui,
Lava via tutti i miei peccati.
dI Colin Maxwell
FONTE: highway.com
TRADUZIONE: evangelodelregno
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