La Perseveranza dei santi
Perseveranza dei santi - Roger Nicole
È talvolta considerato il quinto dei cosiddetti "cinque punti del calvinismo". È anche conosciuto come preservazione, sicurezza eterna, e la dottrina "una volta salvato, sempre salvato", ma sarebbe preferibile indicarlo come "perseveranza di Dio con i santi". Esso afferma che chiunque viene rigenerato da Dio non potrà cadere di nuovo nella perdizione, ma sarà conservato dalla potenza di Dio fino alla salvezza finale.Questo non preclude la possibilità di gravi momenti di crisi che possono necessitare dei severi castighi da parte di Dio, come con il peccato mostruoso di Davide "nel caso di Uria l'Ittita" (1 Re 15,5). Questo punto di vista è sostenuto da molti brani biblici (es.: Mt 24,24; Gv 5,24; 6,37-58; 10,3-29; 17,6-24; Rm 5,9-10; 6,4.8 8,11-39; 11,29; 14,4; 1 Cor 1,8-9; 2 Cor 1,21-22; Ef 1,13-14; 4,30; Fil 1,6; Col 3,3; 2 Ts 3,3-4; 2 Tm 1,12; 2,13; 4,18; Eb 5,9; 6,9-20; 7,25; 10,19-23; 1 Pt 1,3-5; 5,6-10; 1 Gv 2,19; 3,6-9; 5,18; Gd 24). Dacché questi brani sottolineano l'azione divina nel salvaguardare i figli di Dio piuttosto che la costanza umana nel rimanere attaccati a Dio, è appropriato parlare della perseveranza di Dio con i santi, piuttosto che usare altri termini. Il più forte di tutti i brani è forse Giovanni 10,28, dove è chiaro che la mano del pastore impedirà chiunque di rapire qualsiasi pecora e non permetterà ad alcuna pecora di ritirarsi ("non periranno mai"!). Un pastore che volesse spiegare la perdita di qualche pecora con la scusa, "Se ne sono andate di propria volontà," sarebbe gravemente giudicato come un delinquente ! Tuttavia, per tutta la storia della teologia e dell'interpretazione, ci sono state delle forti obiezioni a questo punto di vista, sia a causa dei numerosi testi che mettono in guardia contro l'apostasia, sia perché alcune persone che avevano dato delle forti prove di essere state nate di nuovo si sono allontanate e a quanto pare hanno terminato la loro vita senza pentirsi. Agostino collegava la perseveranza con l'elezione, senza dubbio perché la sua opinione della rigenerazione battesimale moltiplicava enormemente il numero di rigenerati non-perseveranti! I Rimostranti indicavano che la questione doveva essere investigata ancora, e gli arminiani di tutti i tipi hanno negato che la rigenerazione assicuri la salvezza definitiva. Contro questa dottrina sono state avanzate quattro principali argomenti.
(1) Gli avvertimenti della Scrittura di non allontanarsi dal sentiero della vita (Ez 33,12-18; Mt 10,22; 18,32-34; 1 Cor 9,27; 10,11-12; 15,2; 2 Cor 11,3-4; 13,5; 1 Ts 3,5; 1 Tim 2,15; 4,15-16; 5,8; 6,11; Eb 3,6.14; 4,1-11; 6,4-8; 10,26-38; Gc 1,12; 2 Pt 1,9-10; 2 Gv 8-9; Gd 20-21; Ap 2,5.16; 3,5-11; 22,19). Questi brani sono interpretati dai sostenitori della perseveranza come esempi di esortazioni attraverso le quali Dio implementa la perseveranza in coloro che per la grazia di Dio perseverano. Ebrei 6,4-9 e 10,26-29 sono visti come descrizioni di una professione esteriore senza una effettiva rigenerazione.
(2) Gli esempi di persone come il re Saul, Giuda, Imeneo e Alessandro che, dopo essere stati apparentemente rinnovati, si sono allontanati e "hanno fatto naufragio quanto alla fede" (vedi anche Mt 7,21-23; 18,32-34; 24,12; 25,12- 13.28-30: Gv 15,2.6; Rm 14,15; Gal 5,4; Col2,19; 1 Tm 1,6.19-20; 4,1; 5,15; 6,9-10,21; 2 Tm 2,18; Eb 10,29; 2 Pt 2,1; Ap 3,16). Si può dimostrare che questi casi possono essere in armonia con la perseveranza mostrando o che le persone in questione non erano mai state rigenerate (Giuda; Gv 15,2.6), o che dopo un periodo di declino sono tornate alla fede.
(3) Si pensa che la salvaguardia sicura di Dio dei figli rigenerati da Dio sia in conflitto con la realtà della libera volontà umana, che richiede che l'ubbidienza o l'apostasia continuino ad essere delle reali possibilità. I sostenitori della perseveranza indicano che questo è un fraintendimento della relazione tra la sovrana volontà di Dio e la realtà del potere decisionale in agenti razionali. La logica arminiana distruggerebbe il libero arbitrio nel cielo o la sicurezza di coloro che sono redenti nel cielo e dei santi angeli.
(4) Un uso molto dannoso di questa dottrina è fatto da persone che contano fermamente sulla loro salvezza mentre perseguono un corso di ostinata disubbidienza a Dio. Dicono: "Una volta salvato, sempre salvato, allora posso fare tutto quello che voglio senza mettere in pericolo la mia salvezza". Questa è una distorsione drastica della dottrina, e se questo tipo di ragionamento è presentato come programma per la propria vita, ci sono buone ragioni per mettere in dubbio che questa persona sia effettivamente rigenerata. Invocare la grazia di Dio come scusa per peccare è satanico e non procede dalla rigenerazione (Rm 6,1). La dottrina della perseveranza, associata alla gloriosa sicurezza della salvezza per i cristiani ubbidienti, è stato uno dei grandi fattori di forza in tutto il movimento riformato (luterano, anglicano e riformato). La dottrina della sicurezza separata da quella della perseveranza lascia il figlio di Do soggetto alla paura costante che le sue debolezze possono ancora fargli perdere tutto quello che Cristo ha fatto per lui!
Bibliografia
AA.VV., "La predestinazione nella storia", Sdt IX (1986) N. 17; G.C. BERKOUWER, Geloof en Volharding, 1949; tr. ingl.: Faith and Perseverance Grand Rapids, Eerdmans 1958; J. OWEN, The Doctrine of the Saints' Perseverance (orig. 1654, 1853) in Works of John Owen, ed. W. GooLD, vol. 11, Edinburgh, Banner of Truth 1965.
Roger Nicole - professore emerito di teologia, Reformed Theological Seminary, Orlando, USA
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