John Piper predica a Passion 2020
John Piper rivolge il suo sermone,
"Vivi per il tuo più grande desiderio - Gesù", a 65.000 giovani in
occasione di Passion 2020. È chiaro lo scopo del suo discorso. Egli prega come segue: "Padre, chiedo
ora che il miracolo della nuova nascita, il miracolo del risveglio di un
desiderio supremo per Gesù sopra ogni cosa, sia concesso a migliaia di
persone". La sua preghiera è che
migliaia di giovani non credenti nel numeroso pubblico di Passion possano
sperimentare il miracolo della nuova nascita, che egli equipara al
"risveglio di un desiderio supremo per Gesù sopra ogni cosa".
Nel terzo capitolo del vangelo di
Giovanni Gesù spiega la nuova nascita a Nicodemo. Egli disse: "se uno non
è nato di nuovo, non può vedere il regno di Dio" (Giovanni 3.3). Gesù continua: "come Mosè innalzò il
serpente nel deserto, così bisogna che il Figlio dell'uomo sia innalzato,
affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna. Poiché Dio ha
tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque
crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna" (Gv 3,14-16). Così la nuova nascita è concessa a coloro che
pongono la loro fede nel Cristo crocifisso e sono abitati dallo Spirito Santo
di Dio.
Ma la concezione di Piper sulla nuova
nascita è diversa da quella di Gesù.
Egli dice: "Nascere di nuovo significa assaporare che Dio è più
desiderabile di ogni altra cosa; questo è ciò che significa nascere di nuovo. La
creazione di un desiderio verso Dio più grande del desiderio verso qualsiasi
altra cosa, significa essere cristiano. È un miracolo, non si può fare in modo
che accada. Nulla è più importante nella
tua vita del risveglio di questo desiderio". L'affermazione di Piper che dobbiamo
risvegliare il desiderio verso Dio per poter essere nati di nuovo è
notevolmente diversa dall'insegnamento di Gesù.
Piper racconta di aver sentito negli
anni due obiezioni alla sua dottrina della nuova nascita. La prima obiezione è che egli sta facendo di
un dio il desiderio. "Anche se dici che è un desiderio verso Dio, stai
ancora rendendo grande il tuo desiderio, lo stato del tuo stesso
cuore". Piper dice che
"probabilmente centinaia di migliaia di persone in tutto il mondo si
lamentano del loro rapporto con Dio per il sospetto che il desiderio sia un
pericoloso alleato nel culto".
La prima obiezione
Piper affronta la prima obiezione
ricorrendo a Marco 8.34-35. "Chiunque vuol venire dietro a me rinneghi sé
stesso, prenda la sua croce e mi segua" (v34). Egli dice: "Mi
esprimerò in base a come Gesù si esprime, affermando che questo testo non solo
non è un problema per quello che sto dicendo, ma è la base di quello che sto dicendo.
Ora io so che questo suona al contrario, come può l'insegnamento di Gesù sul
fatto che noi dovremmo negare noi stessi in realtà insegnare che dovremmo
soddisfare il nostro desiderio di Dio. Come può insegnare questo? Questo è esattamente ciò che insegna. Lo vedremo tra un momento; lasciatemi dire
prima la premessa e il quadro generale, poi lo vedremo nel testo”.
E poi Piper fa un'affermazione non
biblica. "Tutta la negazione cristiana di
sé è per la soddisfazione interiore ultima in Dio". Continua: "Lo sforzo di negare Dio a sé stessi come proprio supremo desiderio è idolatria, bestemmia".
Piper dice arditamente al suo giovane pubblico: "Dio si offre in
questo stadio in questo momento. Con la sua parola, con il suo Spirito, egli si
offre a noi come il tesoro infinitamente prezioso, infinitamente bello, tutto
il tesoro appagante dell'universo per il vostro piacere pieno ed
eterno". Piper dice che Dio si
offre come un tesoro che può soddisfare il piacere eterno del pubblico di
Passion.
Per giustificare questa affermazione
Piper cita un verso del Salmo 16, completamente fuori contesto. "C'è abbondanza di gioia alla tua
presenza; alla tua destra vi sono delizie in eterno" (Salmo 16.11). Egli offre questa interpretazione.
"Abbondante e per sempre, non puoi renderlo superiore a questo, non c'è
niente di più pieno dell'abbondanza, non c'è niente di più lungo dell'eternità.
Se ci allontaniamo da tale offerta, se ci allontaniamo dall'offerta del piacere
eterno alla presenza di Dio come compimento del nostro desiderio di tutta la
vita, se ci allontaniamo da essa e diciamo: "No Dio, Gesù mi ha insegnato
a rinnegare me stesso, non posso accettare tale offerta per perseguirti come
mio pieno e duraturo piacere, siamo idolatri".
Piper sta strumentalizzando il Salmo
16 per promuovere la sua falsa filosofia dell'edonismo cristiano. L'apostolo Pietro, nella sua predica nel
giorno di Pentecoste, cita il Salmo 16 nel contesto. Egli spiega che Gesù è stato
consegnato a uomini iniqui per il determinato consiglio e prescienza di Dio di
metterlo a morte, inchiodandolo alla croce. Poi Dio lo ha risuscitato dai
morti. Davide disse di lui, citando il
Salmo 16.
“Poiché tu non lascerai l'anima mia
nell'Ades e non permetterai che il tuo Santo veda la corruzione.
Tu mi hai fatto conoscere le vie
della vita, tu mi riempirai di gioia alla tua presenza” (Atti 2.27-28)
Si noti che l'apostolo Pietro ha
usato una traduzione diversa di questi versetti, poiché ha citato questi
versetti dalla Settanta. Il suo scopo è quello di spiegare la realtà della
risurrezione di Gesù. È il Cristo risorto
e vittorioso che è stato riempito dalla gioia della presenza di suo Padre. L'apostolo Paolo ha citato il Salmo 16.10
come prova che Gesù, il Santo di Dio, non vedrà la corruzione (Atti
13.35). Pertanto, gli ultimi due versetti
del Salmo 16 si applicano direttamente a Cristo e non sono un'offerta di Dio
per fornire un piacere pieno ed eterno all'uditorio di Passion, come sostiene
Piper.
Il presupposto di Piper è che i cristiani sono motivati dal desiderio del piacere in Dio; che noi serviamo Dio a causa di ciò che ne ricaviamo, cioè il piacere eterno. Ma questo è sbagliato; la ragione per cui i cristiani servono Dio è perché lo amano e vogliono obbedirgli. Egli è il nostro benevolo, amorevole, misericordioso Padre Celeste che ha dato suo Figlio, Gesù Cristo, per morire per i nostri peccati sulla Croce del Calvario. "Noi lo amiamo, perché egli ci ha amati per primo" (1 Gv 4,19).
Il momento culminante della predica
di Pentecoste dell'apostolo Pietro è stato quello di chiamare la moltitudine al
ravvedimento. Pietro disse loro: "Ravvedetevi e ciascuno di voi sia
battezzato nel nome di Gesù Cristo per il perdono dei peccati, e voi riceverete
il dono dello Spirito Santo" (Atti 2.38).
Piper non chiama il suo numeroso
pubblico di Passion al ravvedimento. Piuttosto offre Dio come un tesoro che può
soddisfare il loro piacere eterno. Ma il
messaggio della Scrittura non potrebbe essere più chiaro. Dio comanda a tutti
gli uomini, ovunque, di pentirsi del loro peccato e di convertirsi a Cristo per
la fede. “Ma ora, passando sopra ai
tempi dell'ignoranza, Dio comanda a tutti gli uomini e dappertutto che si
ravvedano. Poiché egli ha stabilito un giorno in cui giudicherà il mondo
con giustizia, per mezzo di quell'uomo [Cristo] che egli ha stabilito; e
ne ha dato prova a tutti, risuscitandolo dai morti” (Atti 17,30-31). Da
notare che Dio comanda il ravvedimento: solo coloro che si rivolgono a Dio in
ravvedimento e al nostro Signore Gesù Cristo nella fede, possono nascere di
nuovo (Atti 20.21).
La seconda obiezione
Nel suo libro best-seller Desiderare
Dio, Piper scrive: "La ricerca del piacere è un motivo essenziale per ogni
buona azione. Se si abbandona la ricerca del piacere pieno e duraturo, non si
possono amare le persone o piacere a Dio" (DD p112). E ancora: "La
ricerca del piacere è un motivo essenziale per ogni buona azione. Se si vuole
abbandonare la ricerca del piacere pieno e duraturo, non si possono amare le
persone o piacere a Dio" (Dovere pericoloso, p39).
Egli riconosce due tipi di amore,
l'agape e l'eros. L'amore agape è
menzionato nel Nuovo Testamento 106 volte e descrive l'amore sacrificale di Dio
che è amore (1 Gv 4,16). L'agape è un
amore che dona liberamente e disinteressatamente. Infatti, la piena profondità
dell'agape divina si rivela nell'incarnazione di Gesù Cristo e nella croce del
Calvario. Essa esprime la vera natura di
Dio - e i figli di Dio amano gli altri, anche i loro nemici, perché somigliano
al loro Padre celeste. L'amore dell'Agape
può essere conosciuto solo dall' azione di donazione e di sacrificio di sé che
esso suscita. L'amore di Dio si vede nel dono di suo Figlio. L'amore cristiano ha Dio come oggetto
primario e si esprime nell'obbedienza implicita ai suoi comandamenti. Gesù ha detto: "Se mi amate, osservate i
miei comandamenti" (Giovanni 14.15).
L'amore dell'eros non è menzionato
nel Nuovo Testamento. È l'amore del
desiderio, un amore acquisitivo che è alla ricerca di sé. Piper riconosce la
difficoltà che l'amore agape provoca per il suo edonismo cristiano, che ci dice
che la ricerca del piacere è un motivo essenziale per ogni atto d'amore.
Egli crede che le persone amino Dio a
causa del tesoro, della gioia e della futura ricompensa che è in esso custodito
per loro. Egli solleva la domanda: "Non dovremmo forse dedurre che,
nell'opera dolorosa dell'amore di redenzione, Dio è molto interessato alla
soddisfazione che deriva dai suoi sforzi e che esige il piacere come grande
ricambio per il suo sacrificio?”. Questa falsa affermazione è essenziale per
l'edonismo cristiano di Piper, che insiste sul fatto che ogni amore è
fondamentalmente motivato dalla ricerca del piacere. Piper sostiene che concettualmente l'agape e
l'eros si fondono alla radice in un unico tipo di amore. Egli scrive:
"L'agape di Dio non "trascende" il suo eros, ma lo
esprime". Con questo intende dire che l'amore di Dio, e l'unico amore
dell'uomo che piacerà a Dio, sono ambedue erotici alla radice, motivati al
piacere di sé. E così Piper conia una
nuova definizione di amore, che combina sia l'agape che l'eros - " santo,
divino eros" (DD, nota p.124). Piper rifiuta semplicemente la tradizionale
comprensione dell'amore di Dio rivelato nel Nuovo Testamento.
Piper porta il suo pubblico a Ebrei
12 versetti 1-2, per sostenere questa affermazione. "Mostrami quello che hai fatto Gesù,
mostrami come l'hai fatto; modellami per sapere come fare questo, "tenendo
gli occhi su Gesù, autore e compitore della nostra fede, il quale, per la gioia
che gli era posta davanti, soffrì la croce disprezzando il vituperio e si è
posto a sedere alla destra del trono di Dio". Egli dice che "nella
storia del mondo non c'è mai stato un atto d'amore più grande dell'atto di Gesù
che muore per i suoi nemici per poterli salvare. Non c'è mai stato un atto
d'amore più grande, e mai ci sarà.
Quindi la domanda è: se quello è stato il più grande atto d'amore, come
ha avuto la forza di farlo? In altre
parole, cosa ha motivato Cristo perché andasse alla Croce?”
Piper conclude: “Il più grande atto
d'amore mai compiuto nella storia del mondo è stato alimentato dal desiderio di
gioia alla presenza di Dio... Gesù come l'amore è alimentato dal desiderio di
gioia".
Ma la Scrittura insegna che Cristo ha
sofferto ed è morto sulla croce in obbedienza al Padre celeste. Nel Giardino
del Getsemani, Gesù si inginocchiò e pregò: "Padre, se vuoi, allontana da
me questo calice! Tuttavia, non sia fatta la mia volontà, ma la tua".
(Luca 22.41-42). E così, "per l'ubbidienza di uno solo i molti saranno
costituiti giusti" (Romani 5.19).
Per ottenere la gioia che Dio aveva previsto per lui, Gesù soffrì con
obbedienza l'agonia della morte in croce.
La gioia di Cristo è il risultato dell'obbedienza alla volontà del Padre
di sacrificare la sua vita per redimere un popolo per Dio. Gesù ha accettato il
tormento della Croce nella certezza che tutti coloro che pongono la loro fede
nel suo sangue versato sul Calvario, conosceranno la grande gioia dei peccati
perdonati, e la certezza della vita eterna alla presenza di Dio. Dio ha destinato per Gesù il cammino della
sofferenza, e dopo lo ha riempito di gioia. L'espressione "per la gioia
che gli si pone davanti" si riferisce all'esaltazione di Gesù quando fu
glorificato dopo la sua morte in croce. Egli è stato risuscitato dai morti per
la potenza di Dio ed è salito in cielo per essere seduto alla destra del trono
di Dio. Egli è adorato come l'Agnello di Dio che toglie il peccato del mondo. In
cielo hanno intonato un nuovo canto, che dice: "perché sei stato ucciso, e
col tuo sangue ci hai comprati a Dio da ogni tribù, lingua, popolo e
nazione" (Apocalisse 5.9).
L'errore di Piper
John Piper sta usando la Conferenza
Passion per promuovere tra i giovani il suo concetto artificiale di edonismo
cristiano. Così facendo, egli insegna due grandi errori teologici. In primo luogo, egli presenta una falsa
visione della nuova nascita, affermando che si nasce di nuovo risvegliando un
desiderio supremo per Dio. Ma Piper
perverte la Parola di Dio, perché la Bibbia insegna che si nasce di nuovo
volgendosi verso Dio nel ravvedimento e ponendo la propria fede in Gesù
Cristo. Egli non chiama i peccatori al
ravvedimento.
Il secondo errore di Piper è quello
di negare il significato biblico di agape amore di Dio, sostituendolo con
l'amore del desiderio, che egli qualifica come "santo divino
eros". Migliaia di giovani sono stati
ingannati dal movimento di Passion che fornisce una piattaforma per il falso
insegnamento di Piper.
La vera sfida della vita cristiana
non è quella di "desiderare" Dio come fonte di piacere
edonistico. Piuttosto è amare Dio e
osservare i suoi comandamenti (1 Gv 5,3).
Siamo chiamati ad "essere santi e senza colpa davanti a Lui
nell'amore" (Efesini 1.4). Siamo
chiamati a camminare "in modo degno del Signore, per piacergli in ogni
cosa, portando frutto in ogni opera buona e crescendo nella conoscenza di
Dio". (Colossesi 1.10).
FONTE: https://www.therealjohnpiper.com/piper-at-passion-2020/
TRADUZIONE: evangelodelregno
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