Dio è Amore - Adolfo Monod


Lettura del Salmo 100

1. Voi tutti gli abitanti della terra, giubilate al Signore.

2. Servite al Signore con allegrezza: venite nel suo cospetto con canto,

3. Riconoscete, che il Signore è Iddio: egli è quel che ci ha fatti, e non noi stessi: noi suo popolo, e greggia del suo pasco.

4. Entrate nelle sue porte con ringraziamento, nei suoi Cortili con lode; celebratelo, benedite il suo Nome

5. Perché il Signore è buono: la sua benignità dura in eterno, e la sua verità per ogni età.

Cari amici miei, son io stesso che ho chiesto al nostro amico di leggervi quel Salmo: non ho forza d'occuparmi altro che dell'amor di Dio. Iddio ci ha amato: è questa tutta la dottrina del l'Evangelo. Amiamo Dio: è questa tutta la morale. Posso appena farmi intendere, ma raccolgo le poche forze che ho, per invocare con voi l'amore eterno e infinito di Dio.

Oh Dio che sei amore, che non ci hai fatto nulla, che nulla ci fai, nulla ci farai altro che per amore, come potrei io ringraziarti abbastanza, vedendo questi fratelli che l'amore raccoglie intorno al mio letto di malattia, di patimenti, e di quel che Tu solo ancora puoi sapere? Io godo del loro amore. A chi mai ne fu mostrato di più?

Se io non lo riconoscessi, non sarei io l'uomo più ingrato che dar si possa? E per questo, mio Dio, ti ringrazio; e ti ringrazio ancor più, se è possibile, per l'amor Tuo, che mi ha tanto afflitto, ma pur tanto sostenuto; e, lo confesso dinanzi a loro, non mi ha lasciato mai mancare di soccorso alcuno, sebbene io abbia spesso mancato di fede e di pazienza, e sia ben lungi dall'aver raggiunto quella pazienza perfetta alla quale più che ad ogni altra cosa aspiro.

Ma Tu, Tu sei stato la stessa bontà, e finché mi rimane un soffio di forza e di vita lo voglio confessare dinanzi a loro. Oh, la bontà Tua, la bontà tua, mio Dio! io ti ringrazio d'averla mostrata in modo così gratuito sopra di me, perdonandomi tutte le mie colpe, a me primo fra i peccatori, ultimo fra i tuoi figliuoli, il più miserabile fra i servitori tuoi: ma pur quello che Tu hai colmato di grazie, quello di cui ti sei servito per l'avanzamento del tuo regno, perfino nell'eccesso di debolezza e di dolore nel quale oggi mi trovo: oh mio Dio, io ti ringrazio d'avermi dato un Salvatore! Senza di Lui, confesso, o mio Dio, che io sarei irreparabilmente perduto, e oggi mi troverei disperato terribilmente. Ma ho un Salvatore! ho un Salvatore che mi ha salvato gratuitamente col suo sangue versato, e voglio che si sappia che io mi affido unicamente a quel sangue; che tutte le mie giustizie, tutte le mie opere che sono state lodate, tutte le mie predicazioni che furono apprezzate e richieste: tutte, tutte queste agli occhi miei sono come un panno lordato, e in me non c'è nulla capace di sussistere un momento innanzi alla luce della Tua faccia, e allo splendore della Tua santità.

Ma ora non son già io quello che dev'essere giudicato: è Cristo in me, ed io so, sì, io so che Egli entrerà ed io entrerò con Lui, e che Egli ed io siamo uniti in modo, che egli non potrebbe entrare e lasciar me di fuori. O mio Dio, io ti rendo grazie insieme con tutti questi amici, ai quali Tu hai accordato lo stesso privilegio, e la stessa consolazione; ai quali Tu ti sei degnato dare, come a me, lo Spirito Santo per applicare alle anime loro il dono gratuito della vita eterna pel sangue di Gesù Cristo. Io ti ringrazio primieramente per la mia famiglia ... Ti ringrazio per i miei fratelli, per le mie sorelle, e per gli amici miei ché sono stati per me tanti fratelli e sorelle, e che ora con l'amore e con le lagrime loro mi fanno testimonianza d'una tenerezza per me, che io non ho in alcun modo meritata, e di cui mi riconosco affatto indegno, ma che Tu hai messa in loro per me, e mi è di una consolazione tanto grande.

È vero, Signore, poiché io voglio essere sincero dinanzi a Te, è vero che io soffro molto, e la mia gioia, e i miei ringraziamenti son turbati non poco dai miei patimenti, e da questi sfinimenti continui; ma Tu mi hai sostenuto fin qui, ed ho questa confidenza che le mie preghiere e quelle della mia famiglia e de' miei amici mi otterranno una pazienza perfetta.

E ora, o Signore, questi amici miei li prendo tutti, e li depongo nel Tuo seno paterno in nome di Gesù, per lo Spirito Santo. Oh, non ve ne sia uno, uno solo in questa camera che non sia riunito agli altri nei tabernacoli eterni, e noi tutti assisi alla mensa di Abramo, d'Isacco e di Giacobbe possiamo rammentarci con pura gioia il giorno che ci radunò. O mio Dio santificaci completamente, e tutto quel che ci resta di vita sia impiegato completamente in servizio tuo; che il Tuo spirito abiti in noi, e sia l'anima, la vita, la gioia di tutti, delle famiglie di tutti, e dei loro afflitti. Oh Signore! parecchi di noi sono malati; malati carissimi, noi Te li raccomandiamo: io li porto tutti nel mio cuore dinanzi a Te. Non sto a nominarli: debole come io sono, potrei dimenticare qualcuno, e potrei far dispiacere a qualcuno di quelli che sono qui, ma tutti tutti li prendo, e li depongo ai piedi della croce di Gesù, perché si degni di consolarli e santificarli. E la tua grazia e la tua pace siano con noi, ora e sempre. Amen.


Adolfo Monod - Tratto dal libro Lucilla - scaricabile in questo indirizzo: https://evangelodelregno.blogspot.com/p/file-scaricabili.html



Commenti

Post popolari in questo blog

Senza la santificazione nessuno vedrà il Signore

Preterismo e Futurismo

Il Figlio della Perdizione

Il sacrificio vicario di Cristo

Lasciare la Chiesa Cattolica Romana, un dovere urgente

L’amore che Dio ha verso di noi